il giardino
VISITE GUIDATE AL GIARDINO
Il giardino é visitabile ogni
primo venerdì del mese.
Dalle 10 alle 15 nel periodo autunnale e invernale, dalle 10 alle 18 nel periodo primaverile ed estivo.
Biglietto: 5 euro a persona.
In altri giorni o orari solo su appuntamento (minimo 10 persone)
informazioni:
06 9320097
Anton Nych : 388 7298230
Lyuba: 348 0455845
info@villinovolterra.it
Il giardino è in stile eclettico, di gran voga nel primo decennio del secolo scorso, caratterizzato dall’unione di più motivi compositivi appartenenti a stili di epoche diverse. In un apparente ordine formale, dato dalla presenza di poche siepi ben potate e di aiole simmetricamente disposte, si nascondono intrecci di sentieri più o meno ampi che collegano tanti giardini differenti, visibili a sorpresa solo percorrendo il giardino.
GIARDINO VILLINO VOLTERRA IN ARICCIA: L’APP!
Questa app ti accompagna nella visita del Giardino d’inizio secolo che circonda il Villino Volterra in Ariccia (RM).
Grazie alla mappa interattiva e alla lista delle specie botaniche a essa collegata potrai conoscere i nomi comuni e scientifici di tutte le piante ospitate e la loro collocazione nel giardino. Per sessanta di esse troverai una scheda dettagliata che ne illustra le principali caratteristiche e alcune interessanti curiosità.
Il giardino del Villino ha un notevole ed evidente valore storico, perché rappresenta un tipico e ormai raro esempio di giardino privato d’inizio Novecento. I giardini risalenti a quest’epoca, infatti, sono particolarmente preziosi perché testimoniano quella fase intermedia, di passaggio, fra i giardini ottocenteschi e quelli più moderni che si vennero affermando nei decenni successivi.
Caratteristica di questa fase storica di confine è infatti la ricerca di sintesi fra la geometricità e il romanticismo, nel tentativo di riunire aspetti contrastanti quali la poesia e l’architettura, l’arte e la naturalezza, la semplicità e l’ingegno, la regolarità e la fantasia, il rigore e il sentimento.
Ricerca che trova compimento soprattutto nella realizzazione di una collina artificiale, chiamata da sempre Montagnola, sulla quale è stato costituito un labirinto in bosso perfettamente sagomato a cupola: percorrendo i vari sentieri che lo attraversano si giunge alla sommità dove si può comodamente sostare all’ombra di un tiglio, fra iris e ciclamini spontanei e ammirare il panorama del giardino dall’alto.
Questo giardino d’inizio secolo è intimo, armonioso, semplice e discreto, ma allo stesso tempo vivace e pieno di sorprese. La principale caratteristica è quella di apparire molto più ampio di quanto sia in realtà, grazie alla prospettiva creata dagli alberi, al mascheramento dei confini e a un sistema di sentieri pedonali che si snoda abilmente nella proprietà. Il giardino appare suddiviso in tanti altri giardini, diversi ma assolutamente complementari l’uno all’altro, che amplificano la concezione dello spazio.
Il giardino, dopo un lungo periodo di abbandono, è stato restaurato a partire dal 2003 dalla paesaggista Elena Alleva, che ne guida attualmente la manutenzione con i giardinieri Anton Nych e Emanuele Romani.