la villa
La famiglia ha conservato ininterrottamente la proprietà fino ad oggi e il restauro degli edifici è avvenuto nel più rigoroso rispetto dei disegni originari. Dal 2016 il complesso è stato dichiarato di interesse culturale dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e vincolato con la seguente motivazione:
Il villino è storicamente importante perché testimonianza di un modus vivendi della borghesia romana che individuava, negli immediati dintorni di Roma, luoghi di residenza estiva andando così a costituire veri e propri quartieri di villini; presenta un apparato architettonico di indubbia qualità, dovuto ad uno degli architetti più conosciuti e stimati algli inizi del ‘900, Giulio Magni, accogliendo al suo interno anche un esempio della decorazione pittorica tipica dell’epoca; vanta un giardino ricco di molte varietà botaniche e ornato da circa centocinquanta frammenti archeologici. E’ stato, grazie all’alta levatura socio-culturale del suo proprietario, luogo di ritrovo, di studio e di scambio di esperienze per il mondo scientifico internazionale, divenendo la dimora ariccina più prestigiosa dopo i Palazzi Chigi e Primoli